ZHUANG-ZI (CHUANG-TZU)
Nostra privacy policy
La nostra Informativa sulla privacy spiega i nostri principi in merito alla raccolta, all'elaborazione e all'archiviazione delle tue informazioni. Questa politica spiega specificamente come impieghiamo i cookie, nonché le opzioni che hai per controllarli.
-
1 What are cookies?
Cookies are small pieces of data, stored in text files that are stored on your computer or other device when websites are loaded in a browser. They are widely used to "remember" you and your preferences, either for a single visit or for multiple repeat visits
-
2 How we use cookies
We use cookies for a number of different purposes. Some cookies are necessary for technical reasons; some enable a personalized experience for both visitors and registered users; and some allow the display of advertising from selected third party networks.
-
3 Controlling Cookies
Visitors may wish to restrict the use of cookies or completely prevent them from being set. If you disable cookies, please be aware that some of the features of our service may not function correctly
-
4 Information We Collect
We only collect information about you if we have a reason to do so-for example, to provide our services, to communicate with you, or to make our services better.
Ci impegniamo a mantenere la fiducia dei visitatori del nostro sito web. Non raccogliamo, vendiamo, affittiamo o scambiamo elenchi di posta elettronica o dati con altre aziende e attività. Dai un'occhiata alla nostra pagina sulla Politica sulla privacy per leggere informazioni dettagliate su quando e perché raccogliamo le tue informazioni personali, come le utilizziamo, le condizioni limitate in base alle quali possiamo divulgarle ad altri e come le manteniamo al sicuro.
Potremmo modificare i cookie e la politica sulla privacy di tanto in tanto. Questa politica è in vigore dal 24 maggio 2018.
di
Adelphi (Biblioteca Adelphi 121); 1983; no isbn; Copertina flessibile con risvolti ; 22 x 14 cm; pp. 412; Traduzione di Carlo Laurenti, Christine Leverd ; minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Se l’umanità fosse ridotta ad avere pochissimi libri (forse dieci, forse cinque), dovrebbe includervi il Zhuang-zi. È un’opera inesauribile, perennemente viva, agile, fluida, di una gravità così leggera, di una leggerezza così giusta, priva di ogni pomposità e autorevole come l’origine stessa. Scritto nel secolo IV a.C. e da sempre considerato uno dei tre grandi classici del taoismo, questo libro si presenta come una sequenza di «storielle simboliche, apologhi, discussioni», ma nasconde fra le sue mobili pieghe innumerevoli altre forme: raccolta di miti e di aforismi, teoria del governo e della natura, silloge di aneddoti memorabili, prontuario sciamanico, fiaba, elenco di ultime verità. Eppure, nel momento stesso in cui le accenna, il Zhuang-zi vanifica queste forme. La sua parola, alla maniera del vero taoista, «vive come se galleggiasse» – e, ogni volta, è un passo più in là di ciò che dice e di ciò che il lettore capisce. Qui i più sottili argomenti metafisici e logici vengono mirabilmente presentati e subito dopo accantonati con incuranza, come altrettanti giocattoli del Figlio del Cielo – quasi a dimostrarci l’angustia di quel che consideriamo essere il pensiero. Indenni da ogni morbo morale, queste pagine sottintendono che «la bontà e la giustizia sono soltanto locande di passaggio degli antichi sovrani» e che «il rito non è altro che un fiore superficiale del Tao, l’inizio del disordine». Il loro modello è una ininterrotta metamorfosi, simile a quella del cielo e delle acque: la morte vi è assorbita con una disinvoltura quale mai più fu raggiunta. Se la maggior parte dei libri è dedicata a illustrare ciò che tutti conoscono: «l’utilità dell’utile», il Zhuang-zi illumina ciò che nessuno sa: «l’utilità dell’inutile». Dell’autore che diede il suo nome al Zhuang-zi sappiamo che visse nel Nord della Cina e «fu un perfetto taoista, se non altro perché unica traccia della sua vita è un libro scintillante di genio e di fantasia», scriveva Marcel Granet. E sempre Granet precisava che «questo libro, tradotto e ritradotto, è propriamente intraducibile». La versione di Liou Kia-hway, recentemente accolta nella Bibliothèque de la Pléiade, si distingue fra le molte che sono state tentate per la sua qualità stilistica e per l’accorto equilibrio dell’interpretazione. ; L’immagine corrisponde alla copia in vendita.