LA MILLEDUESIMA NOTTE

Nella primavera del 18..., quando lo Scià di Persia cominciò a sentire un disagio mai prima conosciuto, fu incoraggiato da Patominos,il capo degli eunuchi, a fare un lungo viaggio,non tanto per cercare un cambiamento, quanto per convincersi che ogni cambiamento è in veritàillusorio. È così che lo Scià decide di raggiungere Vienna ed è cosi che ha inizio La milleduesima notte, l'ultimaoperadi Joseph Roth, pubblicata dopo la sua morte.Servendosi di quello stile ironico ed elegante che gli èproprio,Roth trasforma una finta commedia in un reale intrico di destini e incanta il lettore con il fascino di una Vienna dorata e sfarzosa dove militari e burocrati, eleganti ufficiali,donne capricciose e indimenticabili circondano lo Sciàe lo sospingono verso un'irripetibile avventura,tanto inevitabile quanto fugace. Nel gioco sottile delle azioni e delle loro infinite conseguenze si perde il confine tra realtà e favola: la voce suasiva e lucida di Roth trova qui accenti di altissima misura poetica.

Joseph Roth, nato in Galizia nel 1894, morì a Parigí nel 1939.È considerato tra i massimi scrittori austriaci. Ebbe una vitaavventurosa, segnata da un profondo antinazismo e dallaforte partecipazione ideologica alle vicende degli ebreidell'Europa centrale. Tra i suoi romanzi più significativi La tela di ragno (1923), Fuga senza fine (1927), La cripta dei cappuccini (1938), tutti pubblicati nei Tascabili Bompiani.